QUARANTENA E ISOLAMENTO COVID
Le nuove norme sulla quarantena per le persone che hanno avuto un contatto stretto con un positivo al COVID-19 si applicano a partire dal 31 dicembre 2021, data di entrata in vigore del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 229.
Il decreto prevede che, in caso di contatto stretto con un soggetto confermato positivo al COVID-19, la quarantena preventiva non si applichi:
– alle persone che hanno completato il ciclo vaccinale “primario” (senza richiamo) da 120 giorni o meno;
– alle persone che sono guarite dal COVID-19 da 120 giorni o meno;
– alle persone che hanno ricevuto la dose di richiamo del vaccino (cosiddetta “terza dose” o “booster”).
A tutte queste categorie di persone si applica una auto-sorveglianza, con obbligo di indossare le mascherine FFP2 fino al decimo giorno successivo all’ultima esposizione al soggetto positivo al COVID-19 (quindi l’undicesimo giorno dall’ultimo contatto). È prevista l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione dell’antigene Sars-Cov-2 alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Nel caso in cui il test sia effettuato presso centri privati
abilitati, è necessario trasmettere alla Asl il referto negativo, anche con modalità elettroniche, per determinare la cessazione del periodo di auto-sorveglianza.
Ai contatti stretti che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni e che abbiano comunque un green pass rafforzato valido, se asintomatici, si applica una quarantena con una durata di 5 giorni con obbligo di un test molecolare o antigenico negativo al quinto giorno.
Per i soggetti non vaccinati o che non abbiano completato il ciclo vaccinale primario o che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni, continua a vigere la quarantena di 10 giorni dall’ultime esposizione, con obbligo di un test molecolare o antigenico negativo al decimo giorno.
Ai soggetti contagiati che abbiano precedentemente ricevuto la dose booster o che abbiano completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni, l’isolamento è ridotto a 7 giorni purché siano sempre stati asintomatici o risultino asintomatici da almeno 3 giorni e alla condizione che, al termine di tale periodo, risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo.
In tutti i casi descritti, per la cessazione della quarantena è necessario l’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare. Nel caso in cui il test sia effettuato presso centri privati abilitati, è necessario trasmettere alla Asl il referto negativo, anche con modalità elettroniche.
Vaccino covid per i bambini da 5 a 11:
il Pediatra risponde
Da Amico Pediatra.
Autore Dott Giovanni Caso
Aggiornato al 18/01/2022
Attualmente è possibile vaccinare contro il covid anche i bambini da 5 a 11 anni
(come già avviene per i bambini dai 12 anni in su).
E’ comprensibile che i genitori siano preoccupati e abbiano domande e dubbi.
In questo articolo abbiamo raccolto tutte le domande rivolte con frequenza al pediatra e tutte le risposte.
Con quale vaccino vengono vaccinati in Italia i bambini da 5 a 11 anni?
Il vaccino approvato per i bambini tra i 5 e gli 11 anni è il vaccino Comirnaty, prodotto da Pfizer-BioNTech.
Il vaccino per i bambini da 5 a 11 anni è uguale a quello da 12 anni in su?
No, il vaccino per i bambini da 5 a 11 anni contiene un terzo della dose di quello somministrato agli adolescenti da 12 anni in su e agli adulti (10 microgrammi contro i 30 microgrammi previsti per gli adulti) ed è specificamente formulato per questa fascia di età.
Non si potrebbe usare comunque il vaccino degli adulti, utilizzandone un terzo?
No, il vaccino per l’età sotto i 12 anni ha anche una composizione diversa: contiene Trometamina (al posto di un tampone fosfato) che ha lo scopo di rendere il vaccino meno sensibile alla temperatura, e quindi più facilmente conservabile e gestibile rispetto a quello per l’adulto.
Se mio figlio tra poco compirà dodici anni, è meglio vaccinarlo il prima possibile con il vaccino per i bambini da 5 ad 11 anni oppure attendere che compia i 12 anni e vaccinarlo con il vaccino per adulti?
Meglio vaccinarlo il prima possibile, quindi col vaccino per l’età sotto i 12 anni.
Se mio figlio ha ricevuto la prima dose appena prima di compiere i 12 anni, la seconda dose, compiuti i 12 anni, sarà quella degli adulti?
No, riceverà una seconda dose ancora ridotta, come la prima
Possono essere vaccinati anche bambini di età inferiore ai 5 anni?
No, per questa categoria di età è necessario attendere il risultato di ulteriori studi sperimentali (per altro già avviati da Moderna).
Quante dosi sono necessarie?
Due dosi, a distanza di 3 settimane l’una dall’altra.
Come viene somministrato il vaccino?
Viene somministrato per iniezione intramuscolare al deltoide (spalla). Come abitualmente dopo qualsiasi tipo di vaccino, è necessario attendere nella sede della vaccinazione per almeno 15 minuti dopo la somministrazione.
Il vaccino può essere somministrato contemporaneamente ad altri vaccini, come ad esempio quello influenzale?
Non vi è controindicazione alla somministrazione in contemporanea di altri vaccini, anche se molto spesso gli operatori preferiscono distanziare di almeno 15 giorni il vaccino per il Covid da altri vaccini, per monitorare gli effetti collaterali del vaccino Covid,
Il bambino, fatto il vaccino, può svolgere vita normale?
Sì, senza restrizioni
Quando il vaccino comincia a proteggere dal Covid?
Già a 2 settimane dalla prima dose la risposta anticorpale comincia ad essere efficace, ma la piena efficacia si ha solo ad 1 settimana dopo la seconda dose.
Il bambino vaccinato può trasmettere il Covid nei giorni successivi alla vaccinazione?
No, con il vaccino si inocula nel bambino solo l’RNA messaggero (cioè una molecola che, una volta svolta la sua funzione di stimolare la risposta immunitaria verso il Covid “vero” viene distrutta). Non viene prodotto alcun virus e quindi nessun virus può essere trasmesso ad altri.
Il vaccino può causare danni agli organi sessuali?
No, nessun problema di questo tipo è stato segnalato, né vi sono motivi scientifici per cui questo avvenga, a differenza invece di quanto dimostrato avvenire in caso di Covid.
Il vaccino Covid ha causato negli adolescenti delle miocarditi: è un rischio anche per i bambini?
Sono state riscontrate miocarditi in adolescenti e giovani adulti, tutte ad esito benigno e senza complicazioni.
Nella sperimentazione per la fascia da 5 a 11 anni (circa 3000 bambini) non sono state riscontrate miocarditi nei bambini vaccinati, mentre secondo i dati pubblicati di recente dal CDC americano riguardanti quasi 9 milioni di bambini 5-11 anni vaccinati sono stati riscontrati 12 casi di miocardite, tutte regredite senza conseguenze.
Vi è da ricordare che, prudenzialmente, nei bambini si ricorre ad una dose pari ad un terzo di quella degli adulti e degli adolescenti (dose rivelatasi ugualmente efficace nell’indurre una difesa immunitaria).
E’ bene ricordare che il Covid (la malattia naturale) causa problemi cardiaci, anche nei bambini, in misura molto maggiore di quanto riscontrato in caso di vaccinazione, sia nei bambini che negli adolescenti e nei giovani adulti.
Il vaccino può provocare tumori o malattie genetiche?
No. Nel caso dei vaccini a mRNA (come il Comirnaty della Pfizer o il Moderna), il materiale genetico virale iniettato col vaccino resta nel citoplasma delle cellule del soggetto vaccinato solo il tempo necessario per produrre le molecole che devono innescare la risposta immunitaria, per poi rapidamente degradarsi e sparire, senza lasciare tracce nel corredo genetico cellulare.
E’ vero che il vaccino contiene sostanze cancerogene, come l’ALC-0315?
No, è un fake! Il vaccino utilizza l’ALC-0315, una molecola di grasso, che viene commercializzato sciolto in etanolo e cloroformio, queste sostanze effettivamente classificate come cancerogene. Queste ultime però non entrano nella composizione del vaccino, in cui invece rientra solo l’ALC-0315, del tutto innocuo.
Il vaccino protegge quanto la malattia naturale?
Il vaccino protegge di più della malattia naturale. Infatti chi viene vaccinato presenta una quantità di anticorpi anti Covid molto superiore a chi ha contratto naturalmente il Covid.
Quanto dura la protezione?
Mediamente circa 6 mesi.
Le varianti “inglese”, “sudafricana”, brasiliana”, “indiana”, e anche la variante Omicron, recentemente segnalata, renderanno il vaccino meno efficace?
Sembrerebbe di no, in base ai dati attuali. Del resto, poiché altre varianti (più o meno modificate rispetto al virus originale) inevitabilmente compariranno, è possibile (e anche probabile) che sia necessario riformulare e ripetere periodicamente il vaccino anti-Covid-19 (analogamente a quanto avviene per la vaccinazione antinfluenzale).
Quali effetti avversi causa il vaccino nei bambini da 5 a 11 anni?
Nella fase sperimentale, analogamente a quanto avvenuto negli studi per le altre categorie di età, sono stati descritti solo reazioni lievi, come dolore nella sede di iniezione, malessere generale, cefalea, febbre, dolori muscolari, brividi.
Ancora più significativi i dati dell’ente di sorveglianza americano CDC: su quasi 9 milioni di vaccini Pfizer somministrati a bambini 5-11 anni dal 3 novembre al 19 dicembre 2021, i casi di eventi avversi sono stati circa 4000, nel 97% dei casi lievi.
Come segnalare una reazione avversa?
Segnalando la cosa al proprio medico o all’ASL, oppure compilando i moduli pubblicati sul sito AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
Il vaccino serve solo a contribuire a raggiungere l’immunità di gregge?
No, serve prima di tutto a proteggere il bambino, in caso di infezione, da complicazioni, ospedalizzazione e morte. Riduce anche il rischio di contrarre e di trasmettere il virus.
Se il bambino viene vaccinato non contrarrà mai il virus?
Purtroppo il vaccino non garantisce che il bambino non possa contagiarsi ugualmente, ma certamente
• il rischio di contrarre e trasmettere il Covid è molto ridotto,
• il rischio di contrarre il Covid in forma grave è molto minore rispetto a chi non si vaccina.
Vanno comunque mantenute le precauzioni usuali (mascherina, soprattutto in ambienti chiusi, disinfezione frequente delle mani, distanziamento).
Il vaccino può essere somministrato a soggetti allergici?
Sì, certamente, a meno che non abbiano già avuto reazioni allergiche gravi a precedenti dosi del vaccino per Covid-19.
Se un soggetto ha avuto in passato una reazione allergica grave in generale, deve consultare il medico per valutare il da farsi, come ad esempio effettuare la vaccinazione in ambiente protetto (Ospedale).
Un bambino con deficit immunitari (congeniti o acquisiti, come bambini in terapia antitumorale) può essere vaccinato?
Vi sono pochi dati in merito. Anche se è probabile che il vaccino non sia efficace come nei soggetti con sistema immunitario normale, non vi è motivo di non vaccinarli. D’altra parte il Covid è ancora più pericoloso per questi bambini. E’ anche per proteggere questi bambini che è fondamentale che tutti (soprattutto attorno a loro) siano vaccinati.
Un bambino con malattie autoimmuni può essere vaccinato?
Sì, senza problemi. Nei vari studi sperimentali non sono stati segnalati problemi nei soggetti con patologia autoimmune rispetto agli altri. Del resto vi è da considerare che il Covid-19, cioè la malattia naturale, espone chi colpisce ad un rischio sicuramente maggiore di sviluppare malattie autoimmuni.
Il vaccino può essere somministrato in bambini con emofilia o in terapia anticoagulante?
Trattandosi di un’iniezione intramuscolare, dovrebbe essere evitata in caso di terapia anticoagulante o malattia che comporta deficit di coagulazione (emofilia). In questi casi bisogna consultare il proprio pediatra curante.
Se un bambino ha già contratto il Covid può vaccinarsi?
Non vi è controindicazione alla vaccinazione, in quanto essa semmai rinforza la difesa immunitaria generata nel soggetto dall’infezione naturale. Si è visto che molto spesso i bambini che contraggono il Covid in forma lieve non sviluppano anticorpi contro il Covid.
Per poter fare la vaccinazione, è necessario attendere la negativizzazione del tampone per Covid-19 e la scomparsa dei sintomi.
Attualmente si raccomanda di eseguire la vaccinazione dopo almeno 3 mesi dall’infezione naturale.
• Se sono passati meno di 12 mesi dall’infezione riceverà una sola dose di vaccino.
• Se sono passati più di 12 mesi riceverà due dosi di vaccino, come se non avesse contratto l’infezione.
E se contrae il Covid dopo essere stato vaccinato?
Dipende da quante dosi di vaccino ha ricevuto al momento dell’infezione:
• Se contrae il Covid da 1 a 13 giorni dopo la prima dose riceverà la seconda dose da 3 a 6 mesi dopo l’infezione e poi una dose di richiamo dopo 5 mesi;
• Se contrae il Covid prima della seconda dose di vaccino ma dopo almeno 14 giorni dalla prima dose non riceverà la seconda dose ma solo la dose di richiamo dopo 5 mesi;
• Se contrae il Covid dopo aver ricevuto ambedue le dosi riceverà solo la dose di richiamo dopo 5 mesi dall’infezione.
Come mai la protezione non arriva mai al 100% dei bambini vaccinati?
Perché esiste una piccola (circa il 5% appunto) percentuale di soggetti (adulti e bambini), detti non responders, che non sviluppano anticorpi contro il germe per cui vengono vaccinati, Covid compreso.
Come fare a proteggere un neonato o comunque un bambino di pochi mesi, particolarmente a rischio in caso di Covid, ma che non può essere vaccinato?
L’unico modo è vaccinare quante più persone che convivono col bambino, e soprattutto vaccinare la mamma durante la gravidanza il più precocemente possibile, in modo che tramite la placenta passi gli anticorpi al feto e quindi al nascituro, proteggendolo nei primi mesi di vita.
Il vaccino in gravidanza può causare aborto?
I dati attualmente disponibili sui vaccini anti-Covid19 per ciò che riguarda i vaccini ad mRNA (Pfizer e Moderna) ci dicono che essi possono essere considerati sicuri nelle donne in gravidanza e in allattamento (in caso di vaccinazione, non occorre sospendere l’allattamento al seno). In particolare non risulta aumentato il rischio di aborto nelle gravide vaccinate, anche se vengono vaccinate nei primi tre mesi di gravidanza.
Una mamma che allatta può essere vaccinata?
Sì. Nel latte passano gli anticorpi anticovid, per cui vaccinando la mamma si potenziano le difese del bambino verso il Covid.
E’ possibile vaccinarsi privatamente?
No, la distribuzione del vaccino viene fatta dal Servizio Sanitario Nazionale e organizzata localmente dalle Regioni.
Cosa bisogna portare con sé alla vaccinazione?
Tessera sanitaria e documento di identità. E’ inoltre necessario scaricare dal portale di prenotazione e compilare la modulistica (Note informative sui vaccini disponibili, Consenso informato) e portare con sé eventuale documentazione utile al medico vaccinatore per valutare eventuali controindicazioni o precauzioni vaccinali.
E’ consigliabile che il bambino venga vaccinato anche contro l’influenza?
Sì, non solo per proteggerlo dal virus influenzale, ma anche perché il vaccino antinfluenzale – soprattutto se somministrato per via nasale- attiva le difese immunitarie della mucosa nasale e delle prime vie respiratorie anche contro altri virus, Covid compreso.